Grumichama: le proprietà della ciliegia brasiliana
Scopriamo qualcosa di più sulla grumichama, la cosiddetta ciliegia brasiliana, un must da godere, sia per il gusto particolare che per la presenza di vitamina C e polifenoli in essa contenuti
In Brasile possiamo trovare numerosissime specie di frutti esotici minori, pressoché sconosciuti ai più ma ottimi dal punto di vista delle proprietà benefice per la salute.
È il caso della ciliegia brasiliana e talvolta grumichama, i due nomi volgari più comuni dell’Eugenia brasiliensis, un albero della famiglia delle mirtaceae (imparentata col mirto e con la guava) endemico del Brasile, e tipico del versante atlantico della foresta pluviale.
Oltre ad essere apprezzato per il pregiato legno che offre ai falegnami e per essere un ottimo ornamento paesaggistico, l’albero di grumichama offre dei frutti speciali, anche se nel panorama dei frutti esotici sono considerati tra i più rari (è ritenuta una specie a rischio), simili a ciliegie, almeno nella loro versione a buccia scura (ne esiste anche un anche buccia gialla) molto succosi e lievemente acidi, amati sia dagli uomini che dagli uccelli e dai pipistrelli.
Generalmente è considerata una delizia da consumarsi cruda, ma grazie ad essa si preparano anche confetture, succhi, gelati e liquori, famosi anche nelle Hawaii dove la grumichama è regolarmente coltivata dalla metà del 1800.
Tolto il seme centrale, il resto del frutto è polpa ricchissima di vitamina C.Grumichama: la Vitamina C e i polifenoli
Tutti abbiamo sentito dire almeno una volta che il vino rosso fa bene alla salute. In particolare, ciò è dovuto ai polifenoli in esso contenuti, mentre la componente alcolica è quella che apporta i potenziali danni alla salute.
Si dice che la grumichama, considerata una “cugina” di superfood più famosi come açai, camu-camu, guarani e cupuaçu, apporti gli stessi benefici del vino senza i problemi legati all’acool: la combinazione di vitamina C e polifenoli di ottima qualità dà un fortissimo potere antiage, anti radicali liberi, perfetti in special modo per l’elasticità dei tessuti cardiaci.
Mentre la vitamina C è concentrata nella polpa dolce e acidula al contempo, gli antociani sono particolarmente concentrati nella buccia dei frutti di colore viola (pertanto il frutto è da mangiarsi con tutta la buccia, ben lavata) e hanno un grande potenziale antiossidante, antiaging e antitumorale.
Cose da sapere in più sul frutto della Grumichama
Il frutto si danneggia facilmente e questo è il motivo per il quale non si trova sul mercato; più facili sono da trovare il succo e la buccia disidratata e venduta in polvere, una vera e propria miniera di polifenoli e altri composti attivi antiossidanti.
L’intero frutto è inoltre ricco di calcio se paragonato ad altri frutti e, in accordo ad alcune ricerche svolte in Honduras, pare che abbiano proprietà astringenti, diuretiche e antireumatiche (specialmente l’infuso di bacche e foglie).
Esistono varietà a polpa bianca, viola, e infine la più rara di tutte, rossa. Botanicamente il frutto è una bacca globosa e oblata, e ha degli evidenti sepali nella parte opposta al picciolo, che possono ricordare quelli di altri frutti più comuni come le nespole, i mirtilli o le bacche di mirto.
I composti contenuti all’interno della buccia e l’alto potere antiossidante non sono un’eccezione nei membri del genere Eugenia, dove troviamo anche la pitanga, la guyabilla, l’arazà, la pitangatuba, la pitomba, la pitanguinha, la pitangabepa, la ciliegia del Rio Grande e altre bacche minori conosciute in Brasile anche per le loro ottime qualità erboristiche: ricchezza di acido ascorbico e di antiossidanti come antociani o flavonoidi, alto contenuto di oli essenziali aromatici con forti proprietà antimicrobiche, antivirali, antimicotiche e antibatteriche.